In scena al Verdi “I pescatori di perle”

By Lucija Slavica
09 marzo 2017

In scena al Verdi I pescatori di perle: il capolavoro di Bizet incanta con fascino dell’Oriente Eventi a Trieste

Torna al Verdi l’opera lirica Les pêcheurs de perles (I pescatori di perle) di Georges Bizet. Si tratta di un’opera ingiustamente trascurata rispetto al suo capolavoro Carmen, un’opera semplice ma magistrale: «la semplicità- come ci spiega Michaela Marcu, Léïla nell’opera- è eleganza assoluta, pura».

L’opera nasce nell’ 800 in Francia e la storia, ambientata in Oriente, presenta una bellezza esotica capace di esorcizzare un tema come quello del contrasto tra amore divino e terreno. I Pescatori di perle racchiudono un eterno fascino che emerge non solo con la musica ma anche con i personaggi.

L’opera, di grande impegno vocale, verrà interpretata da due grandi nomi della lirica. Il ruolo di Léïla è, appunto,affidato a Mihaela Marcu, un soprano dalla bellezza radiosa che ha alle spalle un grande repertorio ma qui a Trieste, è pronta per il suo debutto nei panni della sacerdotessa.

Il suo primo approccio con l’opera lirica lo ricorda con dolcezza: «Avevo quattro anni e mio padre stava guardando una partita di calcio. Durante la pubblicità ha cambiando canale ed è stato in quel momento che ho visto per la prima volta la Traviata. Ricordo di avergli pregato di lasciarla fino alla fine. Non so come ma, seppur piccola, sapevo benissimo che avrei fatto proprio questo».

Diplomata al conservatorio con il massimo dei voti, prosegue gli studi con un Master biennale di perfezionamento che ha reso possibile il suo sogno. Le abbiamo chiesto quale fosse il suo rapporto con la protagonista: «Léïla è una grande donna di fede, e questo la accomuna a me perchè anche io sono molto credente. Mi riconosco anche nel momento in cui si trova a combattere tra il suo voto e l’amore, perchè ogni donna ha diverse sfumature del suo essere. Ogni volta che interpreto un personaggio cerco di avvicinarmi alla sua Verità perchè sul palco devi portare sì la musica, ma anche il personaggio».

Per quel che riguarda la lirica ha affermato che «è il modo migliore per trasmettere al pubblico il bello che c’è in noi, con la musica si racconta molto di più».

Il ruolo di Nadir, già interpretato da grandi come Caruso e Di Lucia e cavallo di battaglia di molti tenori per la grande padronanza tecnica richiesta per il famoso brano “Je crois entendre ancore”, è affidato al messicano di fama internazionale Jésus Léon. «Ho cominciato cantando e suonando la chitarra in un gruppo pop. La mia fortuna la devo a Disneyland, in quanto proprio lì cantai per la prima volta delle arie in un ristorante italiano». Da quell’episodio la sua carriera ha preso il volo. Inizia all’Opera Studio di Los Angeles per poi spostarsi a Boston, dove conosce il celebre Placido Domingo e successivamente a Londra dove studia con Mirella Freni. Nel suo repertorio ci sono opere di Bellini, Donizetti, Bizet e Verdi. Ha interpretato il protagonista de I pescatori di perle già quattro volte a Parma, Modena e Firenze oltre che in Korea, con una versione diversa.

Venerdì interpreterà Nadir per la prima volta a Trieste, città di cui ama molto la buona cucina. Gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo approccio con il canto: «Bizet ha fatto un capolavoro. Nell’opera è necessario sì studiare, imparare la tecnica ma c’è un elemento che mi permette di esprimermi al meglio: il sentimento. Nel canto è il fattore più importante, capace di superare il palco, il pubblico e la stessa struttura del teatro per andare ancora più oltre». Riguardo al personaggio: «Ho interpretato vari “innamorati” nella mia carriera come tenore. L’amore che ha lui è grandissimo. Léïla è il suo primo amore e questo sentimento va oltre l’amicizia. Anche io nella vita metto l’amore prima di ogni cosa. in questo caso LéïlaLeila ama Nadir e sono destinati a stare insieme».

«Per me la lirica – conclude Jésus-. è la vita. In generale invece, credo che la concezione dell’opera sia cambiata molto in questi anni. Dai tempi di Pavarotti, dagli anni 60, ha perso la “divinizzazione” dei cantanti. Prima era il cantante il fulcro dello spettacolo, era lui a dare anche il tempo al direttore. Ora è impensabile e, sinceramente, collaborare mi piace di più. Per il resto, viaggiare e cantare per la vita è un sogno che non avrei mai immaginato di realizzare».

Un’opera quindi dalla bellezza straordinaria interpretata da grandi talenti del mondo della lirica: in poche parole una perla e noi meri pescatori di meraviglia.

L’opera andrà in scena dal 10 al 18 marzo, con allestimento dalla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. La conduzione dell’orchestra del Verdi sarà affidata al maestro Oleg Caetani, mentre la regia di Fabio Sparvoli è ripresa da Carlo Antonio de Lucia. Le scene dello spettacolo sono di Giorgio Ricchelli, i costumi Alessandra Torella.

Spettacolo in lingua originale con sopratitoli.

Cast: Nadir, un pescatore Jésus Léon (10, 12, 14, 18/III) Merto Sungu (11, 16/III) Zurga, il capo dei pescatori Domenico Balzani (10, 12, 14, 18/III) Stefano Meo (11, 16/III) Léïla, una sacerdotessa Mihaela Marcu (10, 12, 14, 18/III) Hye myung Kang (11, 16/III) Nourabad, un gran sacerdote di Brahma Gianluca Breda

Rappresentazioni:

Ven 10.03.2017 ore 20:30
Sab 11.03.2017 ore 20:30
Dom 12.03.2017 ore 16:00
Mar 14.03.2017 ore 20:30
Gio 16.03.2017 ore 20:30
Sab 18.03.2017 ore 16:00

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